Il Cold Ironing è definito l’insieme delle tecnologie per mezzo delle quali è possibile fornire energia alle imbarcazioni durante la sosta in marina e ciò tramite connessione elettrica con la terraferma.
Al momento esistono soluzioni più o meno collaudate per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, come quelle derivanti: dal gas naturale liquefatto (GNL) dall’idrogeno, dall’ammoniaca e dal sole.
Un impianto fotovoltaico è una soluzione efficiente ed eco-friendly per generare energia elettrica: attraverso l’utilizzo di pannelli solari, montati sul tetto degli edifici e /o sul parcheggio del marina, si alimentano le barche all’ormeggio, il cantiere e tutte le altre facilities.
Benefici:
- Migliore esperienza dei clienti;
- Promozione di una maggiore sostenibilità e riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra;
- Riduzione dell’inquinamento sonoro causato dai motori e generatori delle imbarcazioni;
- Riduzione della dipendenza dalla rete elettrica tradizionale;
- Riduzione dell’impatto ambientale
- Riduzione dei costi energetici e miglioramento dei conti economici
REQUISITI PER DIVENIRE UN GREEN MARINA
La convenienza di installare un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori, tra cui: la dimensione del marina, la disponibilità di spazio adatto all’installazione, l’intensità della radiazione solare, i costi di installazione e la legislazione locale.
Se questi fattori sono favorevoli, l’installazione di un impianto fotovoltaico, può avere un buon ritorno sull’investimento, oltre a fornire vantaggi ambientali e sostenibili.
L’ITER DA SEGUIRE
Nella maggior parte dei casi il marina si dovrà dotare delle seguenti autorizzazioni:
- Edilizia: per la costruzione di un impianto fotovoltaico (Comune o la Regione).
- Ambientale: per verificare l’impatto ambientale dell’impianto sulla zona circostante.
- Capitaneria di Porto: per garantire che l’impianto sia sicuro per la navigazione.
- Elettrica: per la connessione alla rete elettrica.
MA QUALE È L’ASSORBIMENTO DI ENERGIA ELETTRICA DI UNA IMBARCAZIONE ALL’ORMEGGIO?
A ciò non è semplice rispondere poiché le variabili sono molteplici tra le quali: le dimensioni della imbarcazione, il numero delle persone a bordo, la superfice vetrata, l’utilizzo di apparecchiature elettriche/elettroniche e quindi l’efficienza energetica del sistema di bordo. I consumi vanno da alcune decine a migliaia di kilowattora al giorno.
I sistemi di bordo che hanno un maggiore assorbimento di energia elettrica sono:
- Aria condizionata: per mantenere confortevoli le aree interne dello yacht;
- Illuminazione: per illuminare gli ambienti interni ed esterni;
- Elettronica di navigazione e comunicazione: radar, GPS, VHF e altri strumenti di navigazione;
- Impianto elettrico: per alimentare l’elettricità di bordo;
- Attrezzature per il divertimento: TV, sistemi audio e game;
- Attrezzature per la cucina: frigoriferi, congelatori e forni;
- Impianto di acqua calda: per fornire acqua calda a bordo
Inoltre, il consumo esatto dipenderà dalle specifiche configurazioni e dalle abitudini d’uso del proprietario o dell’equipaggio.
UN ESEMPIO
L’assorbimento energetico di un superyacht di 50Mt di lunghezza, con 20 persone a bordo e una temperatura esterna di 32 gradi, con l’aria condizionata in funzione e l’utilizzo degli altri sistemi di bordo, come illuminazione, elettronica di navigazione e comunicazione, attrezzature per il divertimento e attrezzature per la cucina assorbirà diverse migliaia di kilowattora al giorno.
In tale scenario il marina deve essere dotato di un adeguato impianto elettrico e se vuole rendersi autonomo dalla rete elettrica di un altrettanto adeguato impianto solare.
Come benchmark di riferimento abbiamo preso in esame un marina dotato di 300 posti barca e relativo cantiere nautico, dove il consumo energetico si attesta complessivamente intorno ai 900.000 kWh/anno.
Sfruttando la copertura dei parcheggi e delle strutture al servizio del marina stesso la producibilità attesa da un impianto fotovoltaico di 400 kWp (superficie mq 2.500 circa) con l’applicativo PVGIS-5 dell’Unione Europea è di circa 600.000 kWh (±10%).
Considerando che i consumi del marina sono concentrati nel periodo estivo (maggio–settembre) l’energia prodotta in tale periodo dall’impianto fotovoltaico è assorbita tutta in autoconsumo ed invece quella non consumata nel periodo primavera/autunno/inverno verrebbe riversata in rete con il ritiro dedicato (RID) ad opera del GSE.
In tal modo il costo energetico del marina (che non poco pesa sul conto economico di fine anno) viene “smorzato” dall’autoconsumo per divenire una posta attiva rilevante attraverso la cessione al cliente/barca all’ormeggio.
Di fatto un onere economico passivo nel bilancio del marina viene trasformato, con l’uso del sole, in un flusso finanziario attivo e permanente.
Disporre di un marina energeticamente adeguato vuol dire essere in grado di ospitare in banchina Superyacht senza che gli stessi debbano mantenere (h24) in funzione i generatori di corrente durante la permanenza a terra (cosa che i Comandanti, correttamente, nella maggior parte dei casi escludono a priori).
Non essere pronti al contrario vorrà dire perdere il segmento di mercato più remunerativo per qualunque marina: quello dei Superyacht !
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